Il cappone ripieno è un classico intramontabile che non può mai mancare sulle tavole delle feste natalizie. Le ricette sono svariate, quasi ogni famiglia ha la sua versione con i ripieni più golosi e disparati.
Bollito, oppure arrosto? Poco importa, il cappone sarà sempre simbolo dell’opulenza. Noi, in questa ricetta, lo faremo ripieno, da grande classico dei giorni di festa.
Cappone ripieno: il sapore dei giorni di festa
In occasione del solstizio d’inverno, nel mese di Dicembre, questa preparazione faceva parte della tradizione gastronomica festiva fin dal Medioevo. In queste fredde notti di veglia intorno al camino si raccontavano storie mangiando cibi particolarmente nutrienti e sostanziosi. E’ citato anche nella letteratura: ne I promessi Sposi, Renzo regala quattro capponi all’avvocato Azzeccagarbugli, per l’epoca considerati un’autentica leccornia.
Proprio in Lombardia, in special modo a Milano, tra le famiglie più abbienti era tradizione allevare quattro capponi da consumare durante le feste: uno per San’Ambrogio, uno a Natale, un altro a Capodanno, e infine l’ultimo per l’Epifania. A quel tempo l’animale veniva allevato in cortile, mentre oggi ovviamente lo acquistiamo, eppure questa gustosa tradizione resiste e porta sulla tavola il profumo intenso dei giorni di festa.
Cappone: di sicuro è sostanzioso, afrodisiaco… forse no.
La castrazione era una tecnica antichissima e molto utile, innanzitutto perché consentiva di avere più galli in uno stesso pollaio, e poi perché rendeva la carni più tenere. Nell’antica Roma pare che l’allevamento dei capponi sia nato anche per un’esigenza pratica: quella di aggirare una legge che proibiva l’allevamento delle galline dentro casa.
La presenza del cappone segnò anche aspetti culturali e antropologici molto importanti. Il brodo ottenuto dalla sua cottura, infatti, era considerato un toccasana per i malati. Inoltre, si diceva che accrescesse e rinvigorisse l’eros. Ce lo conferma tra i tanti Ulisse Aldrovandi, naturalista e medico bolognese della seconda metà del XVI secolo che in un suo trattato ribadisce l’importanza del brodo di cappone come nutrimento.
Il cappone quindi è non solo gustoso ma culturalmente incastonato nelle tradizioni gastronomiche e agricole di molti territori del Nord e del Centro Italia.